Il diabete mellito può definirsi come uno stato dismetabolico generale che coinvolge svariati metabolismi: quello lipidico, glucidico e proteico. È una malattia cronica caratterizzata da
una insufficiente attività dell’insulina. Esistono diverse forme di diabete mellito: quello di tipo 1, di tipo 2, il diabete gestazionale e altre forme meno frequenti.
Il diabete tipo 1compare per lo più durante l’infanzia e l’adolescenza, ma può presentarsi anche in età adulta. I sintomi sono i più diversi e sembra evidente il coinvolgimento del sistema
immunitario.
Il diabete tipo 2 si manifesta per lo più dopo i 40 anni in persone spesso con un’importante familiarità e con uno stile di vita non corretto.
Proprio perché è anche lo stile di vita ad essere un fattore determinante in questa patologia, con un corretto approccio nutrizionale si possono monitorare diversi parametri che, se al di
fuori di determinati range, concorrono allo sviluppo del diabete mellito di tipo 2. Attenzione quindi ai seguenti valori: glicemia, colesterolo HDL, trigliceridi, uricemia; ma anche l’eccesso
di peso corporeo, sedentarietà, iperalimentazione portano allo sviluppo di diabete.
Sicuramente dal punto di vista alimentare, frazionare i pasti e preferire cibi a basso IG, condimenti vegetali a crudo, monopiatti bisettimanali con legumi sono i primi accorgimenti da prendere.
Alimenti invece da evitare, come per esempio: formaggi grassi - stagionati - salati, grassi animali, insaccati, inscatolati, latte intero, succhi di frutta, marmellata, frutta sciroppata ecc..
Il regime dietetico deve pertanto essere sempre personalizzato in funzione delle abitudini alimentari e dello stile di vita, adattati però al diabetico, alle sue condizioni metaboliche,
alla sua età, al livello di attività fisica ed alla terapia in corso.